Una casa, poche stanze, sette ospiti all'interno.
Bianco e Nero.
Razionalità ed Istinto.
Bene e Male.
Janet (Kristin Scott Thomas) dopo una lunga campagna politica e anni di duro lavoro è al raggiungimento dei suoi obiettivi e della sua carriera politica e per festeggiare decide di invitare gli amici per una cena. Bill ( un quasi irriconoscibile Timothy Spall) è suo marito, un intellettuale oratore apparentemente depresso.
April ( Patricia Clarckson) e Gottfried (Bruno Ganz): grillo parlante, burbera realista e volutamente cinica lei, maestro di vita di origini tedesche dall'animo delicato e spirituale lui.
Jinny ( Emily Mortimer) e Martha (Cherry Jones) coppia omosessuale in "dolce" attesa, una volta innamorate e ora spaventate dal futuro.
Infine Tom (Cillian Murphy) uomo d'affari cocainomane instabile, ma fondamentalmente umano che si presenta senza Marianne, sua moglie, perchè impegnata a lavorare per Janet.
Il festoso clima cambia però quando Bill che è un uomo consumato (in tutti i sensi) dalle menzogne ha un annuncio da fare riguardo la sua salute.
Questa commedia dal gusto decisamente teatrale, diretta da Sally Potter è terribilmente acuta pungente e condita da dialoghi intelligenti come solo i britannici sanno fare. Un mix di luoghi non tanto comuni che rispecchiano una società attuale e profondamente insoddisfatta, ma con qualche picco di antichi sapori romantici.
Sette Attori con la A maiuscola, che si sfidano a colpi di fioretto tra una battuta e l'altra. Tutti sullo stesso piano nessuno escluso. Tirano fuori una rabbia repressa celata dalle buone maniere che solitamente infatti, tendono ad emergere forzatamente la maggior parte del tempo.
Amore, politica, medicina, omicidio, tutto viene messo in discussione in un gioco di luci e ombre che quasi ipnotizza, perchè tutto si evolve quando ad un certo punto si cambia la prospettiva e la visione d'insieme della Vita non è più la stessa.
" Martha, tu sei una lesbica di prima classe e una mediocre pensatrice"
April
Cinema e...
Film, Telefilm, Musica e chi più ne ha più ne metta! Il tutto recensito dalla sottoscritta!
picture
martedì 10 aprile 2018
lunedì 12 febbraio 2018
*Plin Plon* annuncio pubblicitario personale
Ebbene si, mi faccio un po' di sana pubblicità.
Ho appena avviato un blog dove, se riesco ad essere costante, mi metterò a raccontare di quanto sia estremamente difficile essere una single che è tornata a vivere da suoi per di più disoccupata, nel 2018.
https://memoriediuna30enne.blogspot.it/?m=1
Buona Lettura.. (o forse no!)
lunedì 20 novembre 2017
Saw Legacy
Voglio fare un gioco con voi...
No non è vero, sono pigra.
Mi limiterò a raccontare ciò che ho visto.
Cinque estranei, tra uomini e donne si ritrovano vittime dello spietato gioco di Jigsaw alias John Kramer.
(Ma non era morto?
Eh! Appunto! caso strano no?)
I malcapitati Anna, Ryan, Mitch e Carly devono affrontare una serie di sanguinolente prove per sopravvivere e per dimostrare quanto veramente tengono alla loro vita, confessando crimini e malefatte degli anni passati.
Ad osservare la faccenda, troviamo i detective Halloran (Callum Keith Rennie) e Hunt ( Clè Bennett) che con l'aiuto di due medici forensi -Eleonor ( Hanna Emily Anderson), strana tipa ossessionata dai giochi di Jigsaw e Logan ( Matt Passmore), giovane padre single apparentemente innoquo- cercano di capire come sia possibile che il gioco/carneficina di Kramer sia ricominciato, nonostante il suo accertato decesso. Forse un seguace porta avanti il lavoro di Jigsaw?
La tiritera non cambia, nemmeno questa volta.
Prove sanguinarie, splatter, arti mozzati e quant'altro si rifanno vivi in molteplici scene che abbiamo visto già otto volte contando dall'inizio della saga.
John Kramer, o chi per lui, gioca ancora a fare Dio cercando di redimere individui potenzialmente indegni di vivere la loro vita, a causa di omicidi, furti e disonestà varie.
Individui egoisti e pronti a darsi addosso per la propria salvezza.
Mette in scena una serie di prove, già viste anni prima. (Spirito d'emulazione?)
Concetto che fa rabbrividire, ma che come sempre, fa riflettere.
Li mette alla prova, li costringe a pensare, gioca con il loro intelletto e fa leva sulle più improbabili decisioni che chiunque sotto pressione possa riuscire a prendere, mettendoci di mezzo anche Billy, il vecchio burattino mostruoso che già conosciamo bene.
Non c'avete capito niente eh?
Bene!
Questo è il risultato sperato.
Non si può scrivere di Saw Legacy, senza rimanere vaghi, altrimenti v'ho detto tutto, ma spero di avervi incuriosito.
Non è di certo degno dei primissimi Saw, ma almeno la pellicola da ben 10 milioni di dollari dei fratelli, Michael e Peter Spierig rimane coerente al filone dell'horror del'enigmista che ci accompagna ormai da anni.
No non è vero, sono pigra.
Mi limiterò a raccontare ciò che ho visto.
Cinque estranei, tra uomini e donne si ritrovano vittime dello spietato gioco di Jigsaw alias John Kramer.
(Ma non era morto?
Eh! Appunto! caso strano no?)
I malcapitati Anna, Ryan, Mitch e Carly devono affrontare una serie di sanguinolente prove per sopravvivere e per dimostrare quanto veramente tengono alla loro vita, confessando crimini e malefatte degli anni passati.
Ad osservare la faccenda, troviamo i detective Halloran (Callum Keith Rennie) e Hunt ( Clè Bennett) che con l'aiuto di due medici forensi -Eleonor ( Hanna Emily Anderson), strana tipa ossessionata dai giochi di Jigsaw e Logan ( Matt Passmore), giovane padre single apparentemente innoquo- cercano di capire come sia possibile che il gioco/carneficina di Kramer sia ricominciato, nonostante il suo accertato decesso. Forse un seguace porta avanti il lavoro di Jigsaw?
La tiritera non cambia, nemmeno questa volta.
Prove sanguinarie, splatter, arti mozzati e quant'altro si rifanno vivi in molteplici scene che abbiamo visto già otto volte contando dall'inizio della saga.
John Kramer, o chi per lui, gioca ancora a fare Dio cercando di redimere individui potenzialmente indegni di vivere la loro vita, a causa di omicidi, furti e disonestà varie.
Individui egoisti e pronti a darsi addosso per la propria salvezza.
quando si dice... c'ho un cerchio alla testa! |
Concetto che fa rabbrividire, ma che come sempre, fa riflettere.
Li mette alla prova, li costringe a pensare, gioca con il loro intelletto e fa leva sulle più improbabili decisioni che chiunque sotto pressione possa riuscire a prendere, mettendoci di mezzo anche Billy, il vecchio burattino mostruoso che già conosciamo bene.
Non c'avete capito niente eh?
Bene!
Questo è il risultato sperato.
Non si può scrivere di Saw Legacy, senza rimanere vaghi, altrimenti v'ho detto tutto, ma spero di avervi incuriosito.
Non è di certo degno dei primissimi Saw, ma almeno la pellicola da ben 10 milioni di dollari dei fratelli, Michael e Peter Spierig rimane coerente al filone dell'horror del'enigmista che ci accompagna ormai da anni.
mercoledì 15 novembre 2017
Auguri per la tua morte
Tree ( Jessica Rothe) è la classica ragazza acida e snob che vive nella confraternita più In del college che frequenta. Adotta comportamenti ostili verso suo padre e verso chiunque lei pensi che non meriti la sua attenzione.
Tree ogni mattina si sveglia, e sa che dovrà correre più del leone.. no sto scherzando, ma deve correre per davvero, altrimenti verrà uccisa ogni giorno, perchè chissà per quale assurdo motivo, rivive ogni volta il giorno del suo compleanno, durante il quale viene uccisa da un misterioso assassino con la maschera da bambolotto con un solo dentino. davvero inquietante. (sarcasmo mode:on)
Il fatto di rivivere in continuazione la stessa giornata, permetterà a Tree di arrivare all'identità del suo assassino, aiutata da Carter ( Israel Brussard), un ragazzo che aveva incontrato prima di diventare Bill Murray in Ricomincio da capo.
Auguri per la tua morte, di Christopher Landon (regista già conosciuto per Paranormal Activity 3 e Disturbia, il remake di La Finestra sul cortile) è difficile da collocare nella colonna degli Horror/Slasher che già conosciamo.
Questo mix tra Scream e American Pie è davvero esilarante, permette di passare un'oretta e mezza della propria vita in modo del tutto piacevole, ma poco costruttivo.
E' per lo più una commedia, troviamo battute del tipo " non guardarmi come se avessi cacato sulla testa di tua madre" che sono difficili da dimenticare una volta sentite.
Il fascino del loop temporale intrattiene, ma funziona?
No, non per me almeno.
Però due risate me le sono fatte, perciò Chrì, riprovaci con gli horror, magari la prossima volta andrà meglio!
Tree ogni mattina si sveglia, e sa che dovrà correre più del leone.. no sto scherzando, ma deve correre per davvero, altrimenti verrà uccisa ogni giorno, perchè chissà per quale assurdo motivo, rivive ogni volta il giorno del suo compleanno, durante il quale viene uccisa da un misterioso assassino con la maschera da bambolotto con un solo dentino. davvero inquietante. (sarcasmo mode:on)
Il fatto di rivivere in continuazione la stessa giornata, permetterà a Tree di arrivare all'identità del suo assassino, aiutata da Carter ( Israel Brussard), un ragazzo che aveva incontrato prima di diventare Bill Murray in Ricomincio da capo.
Auguri per la tua morte, di Christopher Landon (regista già conosciuto per Paranormal Activity 3 e Disturbia, il remake di La Finestra sul cortile) è difficile da collocare nella colonna degli Horror/Slasher che già conosciamo.
Ciao, sono Ciccio Bello, posso ucciderti un po'? |
E' per lo più una commedia, troviamo battute del tipo " non guardarmi come se avessi cacato sulla testa di tua madre" che sono difficili da dimenticare una volta sentite.
Il fascino del loop temporale intrattiene, ma funziona?
No, non per me almeno.
Però due risate me le sono fatte, perciò Chrì, riprovaci con gli horror, magari la prossima volta andrà meglio!
giovedì 26 ottobre 2017
Amityville - Il risveglio
Come in ogni film horror che si rispetti c'è sempre una strada di campagna, una macchina piena di cianfrusaglie, una famiglia che sta traslocando con annessa adolescente irritata che non accetta il trasferimento in una nuova città.
Anche qua. Niente di nuovo.
La famiglia in questione è quella formata da Joan (Jennyfer Jason Leigh), madre dell'adolescente Belle (Bella Thorne) della piccola Juliet (Mckenna Grace) e di James (Cameron Monaghan), fratello gemello di Belle, in stato vegetativo a causa di un incidente avvenuto mesi prima, causato involontariamente proprio dalla sorella gemella, motivo per cui la madre continua a provare risentimento.
L'allegro quartetto si trasferisce nella cittadina di Amtyville città dove vive la sorella di Joan, Candice (piccola particina per Jennifer Morrison conosciuta per la serie Doctor House e Once Upon a Time) e proprio nella casa dove quarant'anni prima si era svolto il leggendario massacro per mano di Ronald De Feo Jr, storia che ormai conosciamo già tutti.
(intelligente vero?)
Belle inizia a fare amicizia con dei compagni di liceo cercando di non pensare al vecchio incidente che ha portato suo fratello al coma e in un battibaleno tutto precipita in un susseguirsi di attività paranormali del tutto ovvie e prevedibili, che vedono coinvolte anche sua madre Joan, ma soprattutto La Casa sembra vivere di vita propria e risveglia il povero James come quarant'anni prima aveva fatto col precedente proprietario.
Ragazzi, non ci siamo proprio. La storia è banale e i colpi di scena sono esageratamente inutili. Da anni sono convinta che continuare ad inseguire e riprodurre nuovi film sulla base di cult che tali rimarranno, non è assolutamente la chiave per mantenere viva la voce Horror nel mondo del cinema. In questo film troviamo un mix di pessime scelte a livello di regia, fotografia e diciamola tutta anche a livello di dialoghi e di struttura narrativa.
Dopo mezzora dall'inizio del film la palpebra è calata.
Sarà stato l'orario del dopo pranzo o l'assurda lentezza del film, questo devo ancora capirlo.
Niente di innovativo insomma.
Anche qua. Niente di nuovo.
La famiglia in questione è quella formata da Joan (Jennyfer Jason Leigh), madre dell'adolescente Belle (Bella Thorne) della piccola Juliet (Mckenna Grace) e di James (Cameron Monaghan), fratello gemello di Belle, in stato vegetativo a causa di un incidente avvenuto mesi prima, causato involontariamente proprio dalla sorella gemella, motivo per cui la madre continua a provare risentimento.
L'allegro quartetto si trasferisce nella cittadina di Amtyville città dove vive la sorella di Joan, Candice (piccola particina per Jennifer Morrison conosciuta per la serie Doctor House e Once Upon a Time) e proprio nella casa dove quarant'anni prima si era svolto il leggendario massacro per mano di Ronald De Feo Jr, storia che ormai conosciamo già tutti.
(intelligente vero?)
Belle inizia a fare amicizia con dei compagni di liceo cercando di non pensare al vecchio incidente che ha portato suo fratello al coma e in un battibaleno tutto precipita in un susseguirsi di attività paranormali del tutto ovvie e prevedibili, che vedono coinvolte anche sua madre Joan, ma soprattutto La Casa sembra vivere di vita propria e risveglia il povero James come quarant'anni prima aveva fatto col precedente proprietario.
Questa sono io appena svegl...no scusate è James posseduto! |
Ragazzi, non ci siamo proprio. La storia è banale e i colpi di scena sono esageratamente inutili. Da anni sono convinta che continuare ad inseguire e riprodurre nuovi film sulla base di cult che tali rimarranno, non è assolutamente la chiave per mantenere viva la voce Horror nel mondo del cinema. In questo film troviamo un mix di pessime scelte a livello di regia, fotografia e diciamola tutta anche a livello di dialoghi e di struttura narrativa.
Dopo mezzora dall'inizio del film la palpebra è calata.
Sarà stato l'orario del dopo pranzo o l'assurda lentezza del film, questo devo ancora capirlo.
Niente di innovativo insomma.
martedì 24 ottobre 2017
IT : Chapter One
Tremate Tremate, le streghe son tornate!
Una sola veramente..Io.
E' arrivato il momento di dire la mia riguardo il film che sta letteralmente spaccando il mondo in due gruppi.
Uno è quello dei nostalgici che non vogliono sentir parlare di remake, che amano la mini serie degli anni 90 e che soprattutto amano Tim Curry e come abbia impersonificato l'essere maligno sotto forma di Clown, meglio conosciuto come Pennywise.
L'altro è quello degli amanti dell'horror in generale che sentono di difendere un prodotto anche se già visto e già conosciuto, perchè più moderno, più splatter e più fedele al romanzo di King.
Io ovviamente mi schiero coi nostalgici.
Ma non per questo ritengo il film un prodotto definitivamente inguardabile.
La storia la conosciamo già.
Nella città di Derry, vive una potente e maligna presenza, la cui esistenza si basa sull'uccidere bambini e anime innocenti sfamandosi della loro paura.
Bill Denbrough ( Jaeden Lieberher) fa parte di un gruppetto di ragazzini, i cosiddetti Losers ( perdenti) e perde il suo fratellino Georgie proprio a causa di Pennywise. La creatura, inizia a prendere di mira quindi tutti i componenti del gruppo. L'ipocondriaco e logorroico Eddie Kaspbrak (Jack Dylan Grazer) , lo scout e precisino Stan Uris, il simpaticone del gruppo Richie Tozier, Ben Hascom (Jeremy Ray Taylor), l'emarginato Mike Hanlon (Chosen Jacobs) e la problematica Beverly Marsh (Sophia Lillis)
IT infatti si presenterà a ognuno di loro non solo come clown, ma anche sotto forma di ogni paura insita nelle loro piccole anime.
Abbiamo l'esempio del bullismo, degli abusi sessuali, del razzismo eccetera eccetera.
Questo insolito mix tra I Goonies, i bambini di Stand by Me e dei più recenti di Stranger Things (tra i quali troviamo Finn Wolfhard nei panni di Richie Tozier nel film e in quelli di Mike Wheeler di ST) non è del tutto male, se non fosse che ogni scena riguardante il più pauroso dei clown, lasci a desiderare.
Troviamo tutto sullo schermo, sangue, braccini strappati, paure nascoste.
Nulla che sia lasciato intendere allo spettatore, nulla che possa essere immaginato come in realtà sono poi tutte le nostre reali paure.
Nel lungometraggio di Andrès Muschietti, già conosciuto per l'apprezzatissimo La Madre del 2013 ( che se non avete visto vi consiglio) lo spettatore non ha paura di ciò che non conosce, bensì di quello che esattamente vede, e questo non è in linea con l'ansia e l'inquietudine che invece trasmette non solo la mini serie, ma anche il romanzo di King.
C'è leggerezza, c'è sintonia tra i ragazzini e la storia di una amicizia vera sicuramente addolcisce la pillola, ma non c'è tensione.
Non ci sono colpi di scena imprevedibili, proprio come è accaduto in tutti gli horror sfornati negli ultimi anni, è una copia esatta di un film ben girato, questo è sicuro, ma che lascia l'amaro in bocca a chi cerca una sferzata di paura di quelle che forse solo gli anni 90 ci aveva portato.
Una sola veramente..Io.
E' arrivato il momento di dire la mia riguardo il film che sta letteralmente spaccando il mondo in due gruppi.
Uno è quello dei nostalgici che non vogliono sentir parlare di remake, che amano la mini serie degli anni 90 e che soprattutto amano Tim Curry e come abbia impersonificato l'essere maligno sotto forma di Clown, meglio conosciuto come Pennywise.
L'altro è quello degli amanti dell'horror in generale che sentono di difendere un prodotto anche se già visto e già conosciuto, perchè più moderno, più splatter e più fedele al romanzo di King.
Io ovviamente mi schiero coi nostalgici.
Ma non per questo ritengo il film un prodotto definitivamente inguardabile.
La storia la conosciamo già.
Nella città di Derry, vive una potente e maligna presenza, la cui esistenza si basa sull'uccidere bambini e anime innocenti sfamandosi della loro paura.
Bill Denbrough ( Jaeden Lieberher) fa parte di un gruppetto di ragazzini, i cosiddetti Losers ( perdenti) e perde il suo fratellino Georgie proprio a causa di Pennywise. La creatura, inizia a prendere di mira quindi tutti i componenti del gruppo. L'ipocondriaco e logorroico Eddie Kaspbrak (Jack Dylan Grazer) , lo scout e precisino Stan Uris, il simpaticone del gruppo Richie Tozier, Ben Hascom (Jeremy Ray Taylor), l'emarginato Mike Hanlon (Chosen Jacobs) e la problematica Beverly Marsh (Sophia Lillis)
IT infatti si presenterà a ognuno di loro non solo come clown, ma anche sotto forma di ogni paura insita nelle loro piccole anime.
Abbiamo l'esempio del bullismo, degli abusi sessuali, del razzismo eccetera eccetera.
Questo insolito mix tra I Goonies, i bambini di Stand by Me e dei più recenti di Stranger Things (tra i quali troviamo Finn Wolfhard nei panni di Richie Tozier nel film e in quelli di Mike Wheeler di ST) non è del tutto male, se non fosse che ogni scena riguardante il più pauroso dei clown, lasci a desiderare.
Troviamo tutto sullo schermo, sangue, braccini strappati, paure nascoste.
Nulla che sia lasciato intendere allo spettatore, nulla che possa essere immaginato come in realtà sono poi tutte le nostre reali paure.
Nel lungometraggio di Andrès Muschietti, già conosciuto per l'apprezzatissimo La Madre del 2013 ( che se non avete visto vi consiglio) lo spettatore non ha paura di ciò che non conosce, bensì di quello che esattamente vede, e questo non è in linea con l'ansia e l'inquietudine che invece trasmette non solo la mini serie, ma anche il romanzo di King.
C'è leggerezza, c'è sintonia tra i ragazzini e la storia di una amicizia vera sicuramente addolcisce la pillola, ma non c'è tensione.
Non ci sono colpi di scena imprevedibili, proprio come è accaduto in tutti gli horror sfornati negli ultimi anni, è una copia esatta di un film ben girato, questo è sicuro, ma che lascia l'amaro in bocca a chi cerca una sferzata di paura di quelle che forse solo gli anni 90 ci aveva portato.
giovedì 24 novembre 2016
Rent
Qual'è quella cosa che a fine mese ci aspetta come un demone nell'angolino pronto a spolparci?
Esatto l'affitto!
Rent, film del 2005 diretto da Chris Columbus (regista dei Goonies , Mamma ho perso l'aereo e Mrs. Doubtfire - Mammo per sempre) è la trasposizione cinematografica dell'omonimo musical di Broadway del 1994 scritto da Jonathan Larson, basato a sua volta sull'opera La Bohème di Puccini.
Rent ambientato nell'east Village racconta la storia di Mark ( Anthony Rapp) aspirante regista e Roger (Adam Pascal) musicista ed ex tossicodipendente, poveri in canna, che tentano di raccimolare qualche soldo qua e là.
Il colpo di grazia arriva la vigilia di Natale quando Benjamin Coffin III (Taye Diggs), ex coinquilino e affittuario, chiede loro di pagare l'affitto o almeno di far ragionare Maureen (Idina Menzel), ex fidanzata di Mark che sta guidando una protesta e deve esibirsi in pubblico qualche sera dopo. La sera stessa Tom Collins (Jesse L. Martin) amico e anch'egli ex coinquilino di Mark e Roger viene aggredito in un vicolo e aiutato da Angel (Wilson Jermaine Heredia)un giovane, come Collins, affetto da AIDS, che lo invita a partecipare all'incontro "Life Support"dedicato alle vittime dell'Aids.
Le cose cambiano per Roger quando incontra Mimì Marquez, inquilina del piano di sotto, dipendente da eroina e ballerina e che inizia a flirtare con lui, la prima donna dopo che la sua fidanzata, April, si era suicidata anni prima dopo aver saputo di essere affetta dall'HIV.
A fare da sfondo a questo gruppo di amici, c'è una New York alle prime armi con una terribile malattia, ci sono gruppi di supporto, ribellioni e anche qualche risata. C'è il Rock, che scorre nelle vene di Roger, che ce lo canta a squarciagola tra le lacrime di un passato ancora non del tutto sepolto e i timidi sorrisi di un futuro incerto. C'è la voglia di Mark di documentare un periodo buio, ma allo stesso tempo ricco dei sentimenti veri e contrastanti di una vita bohemienne. C'è l'amore puro e consolatorio di Collins e Angel, la gelosia tra Maureen e la sua compagna Joanne.
C'è la musica.
Brani come Seasons of love, One Song Glory, I'll cover you e Will I? e La vie Bohème (ripresi anni dopo anche nella serie tv Glee) addolciscono la visione, permettendo un confronto reale con i protagonisti, che egregiamente si muovono all'interno del film senza mai esasperare le sensazioni che provano. Riusciamo a carpire il marcio dei vicoli dell'East Village di Manhattan stando dall'altra parte dello schermo anche solo ascoltando qualche nota.
Purtroppo Larson, vicitore del premio Pulitzer per la drammaturgia, non ha mai potuto assistere al successo che il suo musical ha avuto essendo prematuramente morto il 25 gennaio del '96. Musical (vincitore inoltre di ben due Tony Awards) che, fondamentalmente, era basato sulla sua vita soprattutto il rapporto con i temi dell'omosessualità l'Aids e l'uso di droghe.
Infatti il personaggio di Mark è la rappresentazione dello stesso Larson, dalle difficoltà economiche all'amore per una donna che non lo ricambiava, dai sacrifici alle speranze provate nel corso della sua giovinezza.
Wicked - the untold story of the witches of Oz
Elphaba la malvagia strega dell'ovest, è stata finalmente sconfitta.
Ricordate? tutta quella roba sulle scarpette rosse, il Kansas e Dorothy? Bene, ora dimenticate tutto e ascoltate qui.
Wicked è, prima di essere un grande musical, un romanzo, dal titolo"Strega: cronache dal regno di Oz in rivolta" scritto da L. Frank Baum nel 1995.
In primis, Elphaba è stata una giovane strega come tutte le altre, figlia del governatore, sorella amorevole della povera Nessarose, costretta su una sedia a rotelle.
E' stata una studentessa dell'università di Shiz e arcinemica e compagna di stanza della superficiale e snob Galinda.
A causa del colore della sua pelle, verde, però è sempre stata derisa e soprattutto umiliata dal padre che non ha mai accettato questa sua caratteristica, dovuta ad una relazione extra coniugale della moglie con un uomo che per averla le donò un elisir di colore verde.
Elphaba è talentuosa, scontrosa e diffidente nei confronti di tutti, soprattutto quando incontra il principe Fyero, stupido e nullafacente, che in qualche modo si fa strada nel suo cuore, nonostante le attenzioni ricevute da Galinda.
Ma torniamo indietro.
Il musical inizia con l'annuncio della sconfitta di Elphaba ( Idina Menzel che i più conoscono per aver dato la voce a Elsa la regina delle nevi del film Disney Frozen)
ne da l'annuncio Glinda (una bravissima Kristin Chenoweth) divenuta la strega buona di Oz, tutto il paese è in festa e con No one mourns the Wicked entriamo nel vivo della scena, scopriamo perchè Glinda e Elphaba in passato si conoscevano e di come all'inizio si odiassero a morte.
All'università di Shiz per un disguido le due streghe diventano compagne di stanza.
in The Wizard and I iniziamo a conoscere Elphaba. Lei è conscia del suo potente talento, ma allo stesso tempo ha un animo gentile e vorrebbe tanto incontrare il famoso Mago di Oz (Joel Grey), perchè pensa che insieme potrebbero fare del bene. Durante una lezione con il Dottor Dillamond, che è una capra, (si avete capito bene una capra!) Elphaba scopre che qualcuno vuol mettere a tacere tutti gli animali della città e che quindi il suo insegnante è in pericolo. La scena però si sposta sull'arrivo del principe Fyero (Norbert Leo Butz) che cantando Dancing through life spiega quanto sia bello nella vita non prendere nulla seriamente, godere dei piaceri che la vita appunto ci fornisce e divertirsi senza rammarico. Galinda, civettuola, si fa notare e invita il principe a ballare, nello stesso momento chiede a Boq un ingenuo compagno di scuola innamorato di lei, di invitare Nessarose, facendogli notare che poverina, nessuno vuole stare con lei per via della sua condizione sulla sedia a rotelle.
Ii'm gonna make you popular! |
Nessarose, felice come non mai, racconta tutto ad Elphaba che per sdebitarsi fa entrare Glinda al seminario di stregoneria della preside Morrible. Le due diventano amiche sul serio e abbattono i loro pregiudizi e con il brano Popular Glinda tenta di far diventare la sua neo amica più carina e più attraente. Quando il Dottor Dillamond viene cacciato dalla scuola, Elphaba decide di liberare un cucciolo di leone usato per le lezioni e lo fa con l'aiuto di Fyero, ormai innamorato segretamente di lei.
La scarsa autostima di Elphaba le fa cantare il dolcissimo pezzo I'm not that girl, lei infatti è convinta che Fyero sia innamorato di Glinda ( che nel frattempo cambia il suo nome da Galinda a Glinda come sacrificio per il professore che in passato non era mai riuscito a pronunciare bene il suo nome ). La notizia dei grandi poteri di Elphaba arriva alle orecchie del Mago di Oz e viene convocata nella città di smeraldo, lei accetta e decide di portare con se Glinda One short day.
Come già sappiamo il Mago di Oz non è nient'altro che un imbroglione che vuole solo sfruttare i poteri di Elphaba, così lei fugge con il libro di incantesimi e fa crescere le ali a tutte le scimmie imprigionate nel castello del mago. Grazie a questo, Elphaba si libera di tutte le sue paure, e con il brano Defying Gravity (che, credetemi fa cantare a squarciagola anche me) decide di combattere contro l'ingiustizia del Mago venendo quindi additata come Malvagia strega dell'ovest. Glinda, più debole, decide di rimanere a lavorare per il mago..le loro strade quindi si dividono.
One short day in the Emerald city.. |
E qui finisce il primo atto.
Il secondo atto inizia con Fyero capitano delle guardie il quale compito è quello di trovare la strega ed è fidanzato con Glinda. Nessarose dopo la morte del padre è divenuta governatrice dell'est e chiamata da tutti malvagia strega dell'est perchè ha imprigionato Boq.
Le due sorelle hanno uno scontro e Nessarose cerca di uccidere Boq in The Wicked witch of the east una volta scoperto il suo odio, ma Elphaba lo salva trasformandolo in un uomo di latta. Quando Boq si riprende Nessarose gli fa credere che sia tutta colpa di sua sorella.
Elphaba e Fyero si incontrano di nuovo e lui decide di fuggire con lei e finalmente si dichiarano il loro amore in As long as you're mine nel frattempo il Mago scatena un uragano che fa precipitare una casa venuta dal Kansas proprio sulla casa di Nessarose, ovviamente uccidendola. Glinda regala le scarpe di rubino appartenute a Nessa a Dorothy, e quando Elphaba lo scopre le due hanno uno scontro acceso. Il mago tenta di far catturare Elphie, ma Fyero si intromette e viene arrestato.
As long as you're mine |
Elphaba nel brano No good deed decide di diventare cattiva in quanto le buone azione non le hanno mai portato nulla di buono, ma preoccupata per le condizioni del suo amato gli lancia un incantesimo per proteggerlo facendolo diventare uno spaventapasseri in modo che nessuno possa fargli mai del male. Quando Glinda scopre che un esercito sta marciando verso il castello di Elphaba per ucciderla, corre ad avvertirla nello struggente For good, dove le due amiche ormai ritrovate, si perdonano a vicenda dimostrando ancora una volta la purezza dei loro cuori.
Elphaba affronta l'esercito e quando Dorothy le lancia dell'acqua addosso, attenta a non farsi vedere da Glinda lei si scioglie e sparisce.
Because I kwew you, i've been changed for good |
Fyero, la aspetta nella botola del castello e insieme possono finalmente fuggire e completare a pieno il loro amore all'insaputa di Glinda.
Questo spettacolare musical vincitore di ben 3 Tony Awards per miglior attrice protagonista alla cara Idina Menzel, migliori scenografie e migliori costumi, risale al 2003 e ancora oggi viene rappresentato in tutte le parti del mondo (tranne l'italia ovviamente) dall'Inghilterra all'Australia, dal Giappone al Brasile. E' facile innamorarsi di Wicked, se si è amanti dell'umorismo, nella rappresentazioni infatti non mancano battute e gag divertenti tra tutti i personaggi. Inoltre i temi toccati sono attuali e non banali, c'è il Mago, visto come l'oppressore del popolo, quel popolo che ignora il suo finto potere e che lo elogia come fosse un Re magnanimo , c'è l'emarginazione di Elphaba, incompresa da tutti e scansata quando viene considerata pericolosa anche solo all'apparenza. L'amore, la gelosia, le incomprensioni e il perdono.
Insomma, le chiacchiere stanno a zero.
Fatemi e -soprattutto se pensate possa piacervi- fatevi un favore, se riuscite dategli una chance!
Iscriviti a:
Post (Atom)