Timoteo
(Sergio Castellitto) è un bravo e meticoloso chirurgo, il quale in una
mattinata piovosa viene avvertito che nella struttura in cui lavora, è stata
trasportata con urgenza una ragazzina di appena quindici anni, vittima di un
incidente in motorino. Quella ragazzina è Angela, sua figlia, che come tutte le
mattine aveva salutato, forse distrattamente prima di andare a lavoro.
Nell'attesa durante l'operazione che decreterà la guarigione o la morte di sua
figlia, Timoteo come in un lungo monologo ci racconta un pezzo del suo passato,
quando più giovane di vent'anni aveva incontrato, per puro caso, Italia una
giovane donna, povera e abitante in una borgata romana dimenticata da
Dio. Timoteo - a sua volta uomo perseguitato dal ricordo di un’infanzia
infelice- violenta Italia (Penelope Cruz) come preso da un raptus e quel gesto
sarà l’inizio di una tormentata relazione formata da passione, violenza e anche
da un amore sincero e puro, che Timoteo non riusciva più a provare per la sua
bella e benestante moglie Elsa (Claudia Gerini). Una relazione che lo porta a
riflettere sulla sua vita e su quanto si senta inadeguato nell’ambiente
borghese, finto nel quale sua moglie lo aveva ormai trascinato da anni, e su
quanto invece possa sentirsi vivo nella semplicità di un rapporto con una donna
che non pretende nulla, che a sua volta era stata vittima di violenze da parte
di altri uomini in passato e che probabilmente ama davvero. Italia rimane
incinta di Timoteo che sulle prime le chiede di abortire, senza pensare alle
reali conseguenze quando poi sarà troppo tardi Italia abortirà davvero, grazie
all’aiuto di una zingara di borgata e morirà per setticemia. L’uomo resta
sconvolto dalla sua morte che rappresenta anche la fine del Timoteo spensierato
e felice e manterrà sempre vivo il ricordo di Italia quasi come una morbosa
ossessione.
Non
ti muovere che vede alla regia proprio Sergio Castellitto e tratto dall’omonimo
romanzo di Margaret Mazzantini, è stato uno dei migliori film del 2004, per la
drammaticità dei temi riscontrati dalla violenza sulle donne all’aborto, alla
morte. Lo è stato sicuramente anche per una interpretazione in particolare,
quello di Penelope Cruz. Una esecuzione davvero inaspettata quella della già
famosissima attrice spagnola, che riesce a calarsi nel ruolo di Italia questa donna dall'aspetto poco avvenente, un po' rozza, trascurata, ma con gli occhi dolci e stanchi di chi ha vissuto la vita a stento, in
maniera stupefacente, grondando talento da tutti i pori mettendosi in gioco e
recitando interamente in italiano, arrivando ad emozionare come non aveva mai
fatto nella sua lingua originale. Tutto questo grazie alla supervisione di
Castellitto che con il suo modo di recitare così spontaneo e naturale come appunto nel monologo finale quando prega sua figlia di non muoversi, di non morire perchè lei è l'unica cosa per la quale vale ancora stare in questo mondo, fa di
Non ti muovere un’eccellente ed emozionante pellicola.
“ Non lo so dove vanno le persone che muoiono ma so dove restano. ”
bravissimo... mi complimenti tantissimo per il blog... ti seguirò spero che tu seguirai i miei blog agli inizi.
RispondiEliminahttp://scrivimidamore.blogspot.it/
http://ragazzocomune.blogspot.it/
grazie mille per i complimenti.. a proposito sono una donna :-D sarò molto delice di seguire il tup blog..grazie ancora!!
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